Il Tribunale di Napoli ha emesso una sentenza che ha scosso l’opinione pubblica riguardo a un caso di presunto falso in atto pubblico legato a un testamento redatto da un notaio per un imprenditore di Casoria, Napoli. Il notaio Gabriella de Bellis è stato condannato a due anni di reclusione con pena sospesa per aver redatto un testamento ritenuto falso dai giudici.

Secondo quanto emerso durante il processo, l’imprenditore, vedovo e senza figli, avrebbe manifestato le sue ultime volontà in uno stato di demenza vascolare avanzata, risultando quindi incapace di intendere e di volere. Il testamento escludeva una parte dei nipoti dell’uomo, che sono stati rappresentati dagli avvocati Barbara Berardi, Giro Sepe, Giuseppe Toraldo e Massimiliano Tisbo. I sette nipoti esclusi dal testamento sono stati riconosciuti come parti civili e il notaio de Bellis è stato condannato al risarcimento dei danni.

Dall’altra parte, i nipoti che comparivano nel testamento dichiarato falso sono stati accusati di circonvenzione di incapace, ma la sentenza di non doversi procedere è stata pronunciata per intervenuta prescrizione. Le tre nipoti dell’imprenditore sono state accusate di aver abusato dello stato di salute dello zio per ottenere un ingente trasferimento di denaro sui loro conti correnti, con la causale “regalo”.

L’avvocato Pisani, difensore del notaio de Bellis, ha espresso fiducia nel ribaltamento della sentenza in Appello. Questo caso ha sollevato numerose polemiche e ha evidenziato l’importanza di una corretta redazione dei testamenti e della tutela dei soggetti vulnerabili in situazioni simili.

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