Un salernitano si trova coinvolto nell’inchiesta su maltrattamenti e abusi sulla fregata Martinengo della Marina Militare italiana. L’inchiesta ha portato a gravi accuse di abusi sessuali, intimidazioni e minacce nei confronti dei sottoposti mentre la nave era impegnata nella missione anti-pirateria ‘Atalanta’ tra agosto e dicembre 2021. Tra gli imputati c’è G.N., sottocapo di prima classe originario di Salerno. Secondo le indagini della procura di Taranto, l’ex comandante, insieme al salernitano e ad un altro sottocapo di prima classe, sono accusati di aver reso la vita di 13 membri dell’equipaggio un incubo, in particolare tre addetti al servizio mensa che li hanno denunciati. Le accuse includono reati di violenza sessuale e maltrattamenti, oltre a ‘violenza contro un inferiore’ e ‘minaccia o ingiuria ad inferiore’. Il prefetto Eugenia Pontassuglia e il pm Marzia Castiglia hanno firmato l’atto dopo che il gup del Tribunale di Napoli ha dichiarato la propria incompetenza, trasmettendo gli atti a Taranto, dove la nave era basata all’epoca dei fatti. Le accuse riportano comportamenti gravemente lesivi della dignità delle persone e dei militari, con episodi di violenza fisica e verbale, nonché molestie sessuali. Sembra che l’atmosfera a bordo fosse caratterizzata da un clima di soggezione imposto ai membri dell’equipaggio di grado inferiore. Questi episodi, se confermati, sono estremamente preoccupanti e devono essere condannati senza mezzi termini. È fondamentale che vengano fatti piena luce su questi fatti e che vengano presi provvedimenti adeguati per garantire che simili comportamenti non si verifichino mai più all’interno delle Forze Armate italiane.

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