Un’inchiesta della procura di Milano ha portato all’arresto del generale dei carabinieri Oreste Liporace e dell’imprenditore Ennio De Vellis, entrambi accusati di turbative d’asta legate a diversi appalti per servizi di ristorazione, pulizia, traslochi e disinfestazione. In particolare, Liporace è coinvolto in un appalto per servizi di pulizia e igiene presso la caserma “Salvo d’Acquisto” a Velletri, del valore di circa 700mila euro. De Vellis, invece, avrebbe mediato per due imprenditori affinché si aggiudicassero commesse della Presidenza del Consiglio dei ministri, ottenendo in cambio una somma di denaro.

Le indagini della Procura di Milano coinvolgono anche tentativi di aggiudicarsi appalti all’interno del Vaticano e gestiti dai frati francescani. Le perquisizioni eseguite dalla Guardia di Finanza hanno coinvolto 22 persone fisiche e uffici di diversi enti pubblici, tra cui il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il Centro Alti Studi Difesa. Liporace e gli imprenditori indagati si sarebbero incontrati in hotel e ristoranti esclusivi di Roma, Milano e Padova.

Il generale Liporace, promosso al grado di generale nel dicembre 2020, avrebbe ricevuto complimenti da parte degli imprenditori coinvolti nelle turbative d’asta. Inoltre, la sua famiglia avrebbe usufruito di servizi di lusso durante soggiorni a Milano, tra cui un hotel nel centro della città e un servizio di noleggio auto con conducente.

L’inchiesta della Procura di Milano continua a portare alla luce dettagli di presunte collusioni e favoritismi nel mondo degli appalti pubblici, mettendo in luce il ruolo di alti funzionari e imprenditori nel sistema di corruzione.

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