NAPOLI. Il processo per l’omicidio di Antonio Bortone e il tentato omicidio di Mario D’Isidoro si avvicina a una conclusione e i presunti autori rischiano pene molto severe. Mario Cleter, Michele Landolfi, Gaetano Vallefuoco e Fabio Cuomo sono stati arrestati lo scorso anno e ora il pubblico ministero ha chiesto 30 anni di reclusione per il primo e 28 anni ciascuno per gli altri tre imputati.

Il processo riprenderà il prossimo 18 settembre e i difensori dei quattro imputati cercheranno di trovare delle falle nel quadro indiziario solido che è stato presentato finora. Cleter ha ammesso di aver sparato a Bortone, ma ha sostenuto di averlo fatto per legittima difesa. Gli altri imputati hanno dichiarato di aver accompagnato l’esecutore materiale senza conoscere le sue intenzioni.

L’attività investigativa ha raccolto numerosi elementi a carico dei fermati per l’omicidio di Bortone e il tentato omicidio di D’Isidoro, avvenuti a Sant’Antimo nel marzo 2023. Entrambi sono stati bersagli di un agguato a colpi di arma da fuoco, ma solo Bortone è stato ucciso, mentre D’Isidoro è sopravvissuto grazie al suo borsello che ha deviato alcuni proiettili.

Il movente dell’agguato sembra essere legato al controllo delle piazze di spaccio di droga a Sant’Antimo, con i quattro imputati che avrebbero voluto eliminare i rivali per prendere il controllo del territorio. Ora il collegio difensivo dovrà cercare di dimostrare la non colpevolezza dei propri assistiti, ma la strada sembra essere in salita considerando la solidità delle prove raccolte fino a questo momento.

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