Il caso del furto dell’orologio da due milioni di euro al pilota Ferrari Charles Leclerc ha avuto un nuovo sviluppo inaspettato durante il processo presso il Tribunale di Lucca. Davide Stefanoni, l’unico imputato a non aver scelto il rito abbreviato, è stato assolto grazie alle prove fornite dai social che dimostravano la sua presenza a Sorrento la sera del furto.
Stefanoni si trovava infatti in compagnia di amici e parenti a Sorrento la sera di Pasquetta, e non a Viareggio come inizialmente ipotizzato. Questo fatto ha portato alla sua assoluzione e al crollo dell’accusa che chiedeva per lui una condanna a dieci anni e otto mesi di reclusione.
Le altre condanne riguardano Francesco Pinto, Luciano Allinoro e Annamaria Nocerino, ritenuti i responsabili del furto dell’orologio di Leclerc. L’episodio, avvenuto due anni fa, ha visto due individui fingendosi tifosi della Ferrari rubare l’orologio al pilota mentre si trovava a Viareggio. L’orologio, personalizzato con il nome di Leclerc, è stato successivamente venduto a un prezzo molto inferiore a causa del clamore mediatico.
Questo caso mette in luce una strategia criminale che mira a colpire in zone di alto tenore di vita, sfruttando la minor vigilanza presente. I malviventi napoletani, fingendosi turisti, hanno approfittato di questa vulnerabilità per compiere il furto. A distanza di due anni, le accuse contro tre membri del gruppo sono state confermate, mentre Stefanoni è stato assolto grazie alle prove raccolte sui social.