Benito Miarelli ha ammesso di aver ucciso suo fratello Annibale, ma sostiene di non ricordare esattamente come sia avvenuto. Durante l’interrogatorio con il Gip Vincenzo Landolfi, ha dichiarato di aver agito in risposta a una misteriosa voce e di non essersi sbarazzato della testa della vittima, nonostante alcuni testimoni abbiano dichiarato il contrario. Miarelli ha anche negato l’esistenza di conflitti con il fratello, ma i vicini riferiscono di frequenti litigi tra i due.
L’omicida è attualmente in una condizione mentale precaria, e la difesa attende le decisioni del magistrato sulla necessità di accertamenti psichiatrici. Gli inquirenti stanno indagando sulle ultime ore della vittima e dell’omicida, che alternava momenti di lucidità a scatti di ira dopo aver bevuto alcol. Annibale cercava di mediare tra Benito e gli altri per evitare problemi, nonostante il dolore per la morte della moglie e il ritorno a Pannarano.
L’autopsia del corpo di Annibale sarà eseguita lunedì, e il funerale potrà svolgersi martedì nella chiesa di San Giovanni Battista di Pannarano. La tragedia continua a sconvolgere la comunità locale, mentre si cerca di comprendere le motivazioni di un gesto così terribile.