La frode informatica è un reato sempre più diffuso, che colpisce sia le aziende che i singoli cittadini. In questo caso, l’operazione congiunta della Polizia Postale e della Guardia di Finanza ha portato all’arresto domiciliare di due persone sospettate di aver commesso una truffa ai danni di un’azienda trentina.

I due indagati, un 36enne di Campagna e un 34enne di Eboli, sono accusati di aver dirottato pagamenti aziendali verso conti correnti a loro intestati utilizzando un sofisticato malware. L’indagine è partita dalla denuncia del legale rappresentante dell’azienda, che ha segnalato un pagamento verso un fornitore deviato su un IBAN sconosciuto.

Gli investigatori hanno scoperto che i due presunti responsabili hanno inserito un “BOT” dannoso all’interno del sistema informatico dell’azienda, che una volta attivato era in grado di modificare le coordinate bancarie dei pagamenti in uscita. Grazie alle accurate indagini condotte dalla Polizia Postale e dalla Guardia di Finanza, sono stati raccolti elementi di prova sufficienti per richiedere al Gip l’emissione di un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari nei confronti dei due indagati.

La frode informatica è un reato grave che può causare ingenti danni economici alle vittime. È importante sensibilizzare le aziende e i cittadini sull’importanza di proteggere i propri dati e sistemi informatici da attacchi informatici. Grazie all’operato delle forze dell’ordine, è stato possibile individuare e fermare i responsabili di questa truffa, dimostrando che la lotta alla criminalità informatica è una priorità per le autorità competenti.

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