La provincia di Avellino si trova al secondo posto in Italia per numero di ecoreati, secondo il nuovo rapporto Ecomafia di Legambiente. Questo rapporto mette in luce una situazione preoccupante per la provincia, con il 3,38% dei reati ambientali italiani concentrati in quest’area. Sono stati registrati un totale di 1.203 reati e 287 illeciti amministrativi.
Il presidente di Legambiente Avellino, Antonio Di Gisi, ha commentato i dati, sottolineando che l’illegalità ambientale continua a crescere e a registrare dati sempre più allarmanti. Di Gisi ha anche evidenziato l’importanza del lavoro svolto dalle forze dell’ordine, dagli enti di controllo e dalla magistratura nel contrastare l’illegalità ambientale.
Il ciclo dei rifiuti è uno dei settori più critici, con 763 reati registrati quest’anno, che hanno fatto di Avellino la prima provincia d’Italia per numero di reati in questo settore, superando Napoli. Anche nel ciclo illegale del cemento, la provincia si attesta al secondo posto, con 349 reati, 263 persone denunciate e 32 sequestri.
Di Gisi ha sottolineato l’importanza di un impegno comune per contrastare l’ecomafia e proteggere l’ambiente, ribadendo l’urgenza di azioni concrete e coordinate. La provincia di Avellino necessita di un’attenzione particolare e di interventi mirati per ridurre l’impatto dei reati ambientali e garantire la tutela del patrimonio naturale e la salute dei cittadini.

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