Lunedì mattina, davanti al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, compariranno i due indagati nell’inchiesta “Dolce Vita” per corruzione nell’esercizio delle funzioni in concorso. Si tratta dell’ex sindaco Gianluca Festa e dell’architetto Fabio Guerriero, difesi rispettivamente dagli avvocati Luigi Petrillo e Concetta Mari, e Marino Capone e Nicola Quatrano. Dopo la notifica delle misure cautelari da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Festa e Guerriero si troveranno di fronte ai magistrati che coordinano le indagini, i sostituti procuratori Vincenzo Russo e Fabio Massimo Del Mauro.

Festa è stato agli arresti domiciliari dal 18 aprile scorso per reati come associazione a delinquere, corruzione, falso e altri. Ora è stato raggiunto da una seconda ordinanza di misura cautelare nell’ambito di un’ulteriore indagine che riguarda appalti pubblici. La Procura sostiene che ci sia stato un “sistematico asservimento delle pubbliche funzioni agli interessi di tre imprenditori”. Si parla di tangenti intascate da Festa per quarantamila euro da imprese che si sono aggiudicate almeno nove appalti del Comune di Avellino.

Le contestazioni di corruzione riguardano anche l’architetto Fabio Guerriero e quattro imprenditori. Sono stati indagati per lavori come la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica di Bellizzi e altri progetti. La Procura ha raccolto elementi che dimostrano il presunto passaggio di denaro tra imprenditori, Guerriero e Festa. Si parla di somme di denaro consegnate in buste preparate da Guerriero e incassate in modo illecito da Festa.

L’inchiesta continua a fare luce su presunte pratiche di corruzione legate a lavori pubblici nel territorio di Avellino. La giustizia sta cercando di fare chiarezza su queste vicende e di portare alla luce eventuali responsabilità. La lotta alla corruzione è un tema importante per la legalità e la trasparenza delle istituzioni, e ogni caso di illecito deve essere perseguito con determinazione.

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