Il recente scandalo che ha coinvolto il Comune di Avellino ha messo in luce una realtà oscura e preoccupante, dove la corruzione e il malaffare sembrano essere all’ordine del giorno. Le indagini della magistratura hanno portato alla luce un quadro criminale all’interno dell’amministrazione comunale, dove le complicità per il malaffare sembrano essere molte e finalizzate agli interessi di un comitato di affari.
Il lavoro dei magistrati della Procura avellinese, guidati dal determinato e coraggioso Domenico Airoma, ha portato alla luce una serie di reati di gravità inaudita, che coinvolgono chi amministrava la città senza temere conseguenze. Si parla di un sistema corrotto che ha portato alla degenerazione della situazione, con la popolazione costretta a subire le conseguenze di una gestione criminale.
La situazione diventa ancora più grave se si pensa che parte della popolazione sembra essere irriconoscibile, incapace di reagire e difendere i propri diritti di cittadini. Il populismo dilagante, fatto di canzoni e canzonette, sembra annebbiare la vista sulla reale situazione di degrado della città, che ha perso il suo orgoglio e la sua storia.
È necessario un cambio di rotta, un risveglio delle coscienze che porti alla fine di questo clima di illegalità che rende prigioniera Avellino. È fondamentale che le forze politiche si impegnino per garantire un controllo democratico e una maggiore trasparenza nelle istituzioni, per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
La lotta per la legalità e la difesa dei diritti dei cittadini devono diventare obiettivi primari per tutte le istituzioni e per la società civile. È urgente porre fine a questo andazzo che rende inconsapevolmente tanti cittadini complici del peggio. È tempo di agire, di mettere fine a questa situazione che sta mettendo in ginocchio una città che un tempo era orgogliosa della propria storia e identità.