Il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha emesso una sentenza molto attesa riguardante l’omicidio del giovane Giulio Giaccio, avvenuto ben 25 anni fa per errore. Carlo Nappi e Salvatore Cammarota, considerati elementi apicali del clan Polverino di Marano, sono stati condannati a 30 anni di reclusione per essere stati i presunti mandanti del delitto. Un’altra figura chiave, Roberto Perrone, collaboratore di giustizia, è stato condannato a 10 anni di reclusione per il suo coinvolgimento nell’omicidio.

Le indagini, coordinate dal pm della Dda di Napoli Giuseppe Visone, hanno portato alla luce ulteriori indagati legati al clan Polverino, tra cui Salvatore Simioli, Raffaele D’Alterio e Salvatore De Cristofaro. La sentenza ha portato soddisfazione all’avvocato di parte civile Alessandro Motta, e ora si dovrà attendere 90 giorni per conoscere le motivazioni di questa decisione.

È un passo importante nella lotta alla criminalità organizzata, che dimostra come la giustizia sia in grado di fare luce anche su crimini commessi molti anni fa. È un segnale forte che dimostra che nessuno è al di sopra della legge e che, anche dopo tanto tempo, la verità può emergere e portare alla condanna di chi ha commesso atti criminali. Speriamo che questa sentenza possa portare un po’ di pace alla famiglia della vittima e che possa essere un monito per chiunque pensi di poter agire al di fuori della legalità.

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