Le indagini proseguono nell’ambito dell’inchiesta Dolce Vita, con gli interrogatori di garanzia davanti al gip del tribunale di Avellino. Cinque dei sei indagati hanno ricevuto misure cautelari e si sono presentati davanti al giudice per difendersi dalle accuse di concorso in corruzione. Alcuni imputati hanno deciso di non rispondere, mentre altri hanno fornito dichiarazioni spontanee e presentato memorie difensive. Gli avvocati difensori hanno contestato ogni addebito e ribadito l’estraneità dei loro assistiti ai fatti contestati. Le intercettazioni sono state definite fumose e piene di lacune, e si prevede che verranno approfondite e documentate in modo diverso per rappresentare la realtà dei fatti.

Sono state disposte anche misure di sequestro preventivo per alcune somme di denaro, corrispondenti alle presunte tangenti pagate. I legali stanno preparando ricorsi per chiedere la revoca o l’attenuazione delle misure cautelari, che colpiscono non solo gli indagati ma anche i dipendenti e le famiglie coinvolte. Si attende l’udienza per discutere tali ricorsi e ottenere giustizia. La vicenda coinvolge anche l’ex sindaco di Avellino e un libero professionista, per i quali è previsto un riesame delle misure cautelari. Le indagini hanno evidenziato presunti episodi di corruzione legati a lavori pubblici per il comune di Avellino.

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