Il ritorno in patria del giovane di Pontecagnano Faiano, Francesco Flauto, detenuto nel carcere rumeno di Porta Alba da marzo dello scorso anno, è stato ufficializzato ieri mattina anche dalla Farnesina. Ora mancano solo pochi giorni: il tempo di vidimare i documenti in Romania, organizzare l’estradizione e Francesco potrà finalmente riabbracciare i suoi genitori. I genitori esprimono “grande gioia” perché Francesco sconterà la pena residua, poco più di tre anni, a casa e potrà curarsi. L’avvocato Michele Sarno, insieme al suo collega in Romania, l’avvocato Francesco Farina, ha seguito tutto il procedimento giudiziario.

La Corte d’Appello di Salerno ha omologato la sentenza definitiva emessa dall’autorità giudiziaria rumena, un passaggio fondamentale per ottenere l’estradizione dopo che la procura generale rumena non ha presentato appello contro la sentenza di quattro anni e due mesi in primo grado. “Siamo felici per il grande risultato ottenuto – afferma l’avvocato Michele Sarno, legale della famiglia Flauto – ora il signor Flauto potrà scontare in Italia la pena residua. Siamo grati al Ministero degli Esteri, in particolare al ministro Antonio Tajani e al sottosegretario Edmondo Cirielli, per l’interesse dimostrato in questa vicenda e per la rapidità nel trovare una soluzione”.

I genitori di Francesco Flauto avevano cercato di trovare una soluzione per far uscire il figlio dal carcere, dove era detenuto in condizioni disumane e senza cure per le sue patologie, tra cui un tumore. Avevano persino trovato una casa vicino al carcere per dare a Francesco un domicilio rumeno, ma la richiesta era stata respinta sette volte. Solo dopo le lamentele della mamma di Filippo Mosca, un giovane siciliano detenuto a Porta Alba con una condanna per traffico di droga, sono venute alla luce le angherie subite dai due ragazzi in cella: picchiati e in condizioni igieniche precarie. Le storie dei giovani italiani detenuti all’estero, segnate da soprusi e violenze, hanno portato l’attenzione sulle loro condizioni e hanno permesso a Francesco Flauto di tornare a casa.

La storia di Francesco inizia il 30 aprile 2023, quando viene arrestato con l’accusa di spaccio di droga importata dall’estero. Nonostante un’accurata ispezione al suo arrivo in Romania non abbia trovato droga addosso, la ketamina è stata trovata nella sua stanza d’albergo e ci sono intercettazioni che lo collegano all’attività di spaccio. Nonostante ciò, Francesco ha collaborato con gli investigatori romeni e ha fornito informazioni utili per l’inchiesta. La sua difesa ha più volte chiesto la revoca o la modifica della misura cautelare, considerando le sue gravi patologie tumorali e la mancanza di un rene.

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