La vicenda dell’Housing Sociale a Sant’Agnello continua a tenere banco, con nuove rivelazioni che mettono ulteriormente in difficoltà gli assegnatari degli alloggi coinvolti. Un whistleblower ha svelato che l’impresa costruttrice SHS ha perso in primo grado una causa legale contro la società Atradius, che aveva concesso le fidejussioni ai 50 assegnatari. La sentenza del Tribunale di Roma ha imposto alla SHS di liberarsi dai suoi obblighi, con una sanzione di 1.000 euro al giorno in caso contrario.

La situazione si fa sempre più complicata per gli assegnatari, che ora rischiano di non poter recuperare le somme anticipate tramite la polizza fidejussoria obbligatoria. Inoltre, nessuna società di assicurazioni o istituto bancario sembra disposta a fornire le nuove garanzie richieste, considerando anche il procedimento penale in corso che potrebbe portare alla confisca dell’edificio.

Il costruttore, l’ing. Antonio Elefante, si trova ora nella difficile posizione di dover trovare una soluzione per garantire le somme richieste agli assegnatari. Questi ultimi, dal canto loro, si vedono sempre più lontani dalla possibilità di ottenere giustizia e recuperare i propri risparmi.

Nel frattempo, l’ex sindaco Piergiorgio Sagristani, promotore dell’opera, sembra averla scampata bella: le ipotesi di reato a suo carico sono ormai prescritte e le nuove normative hanno abrogato il reato di abuso di ufficio. Mentre gli assegnatari vivono nell’incertezza e nell’angoscia, Sagristani può dormire sonni tranquilli. Una situazione che mette in evidenza le disuguaglianze e le ingiustizie presenti nel sistema giudiziario italiano.

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