La vicenda giudiziaria dell’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha preso una svolta importante con il ricorso presentato dall’avvocato Luigi Petrillo alla Corte di Cassazione. Dopo essere stato raggiunto da una seconda ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari lo scorso 10 luglio, Festa ha deciso di fare appello direttamente alla Suprema Corte per contestare la decisione del gip Giulio Argenio.
Il ricorso si basa principalmente su presunte violazioni di legge contenute nella seconda ordinanza di custodia cautelare, che accusa Festa di concorso in corruzione insieme all’architetto Fabio Guerriero e tre imprenditori. L’avvocato Petrillo sostiene che le intercettazioni utilizzate come prove sono inutilizzabili e che le misure cautelari sono ingiustificate.
Ora la Corte di Cassazione dovrà valutare sia il ricorso di Festa che quello dell’architetto Guerriero, anch’egli ai domiciliari per concorso in corruzione. Nel frattempo, si attende la fissazione dei riesami per gli imprenditori coinvolti nella vicenda, accusati di aver corrotto l’ex sindaco per ottenere appalti pubblici.
Le indagini hanno portato alla luce un presunto sistema corruttivo che coinvolgeva Festa, Guerriero e gli imprenditori, con il pagamento di tangenti in cambio di favori nella gestione degli appalti. Secondo gli inquirenti, Guerriero agiva come delegato di Festa nelle trattative con gli imprenditori, facilitando le dazioni illecite di denaro.
La decisione della Corte di Cassazione sarà fondamentale per il futuro giudiziario dell’ex sindaco di Avellino e degli altri coinvolti nella vicenda.