I giudici della V Sezione Penale della Cassazione hanno deciso di annullare senza rinvio il provvedimento dei giudici avellinesi riguardante il sequestro del cellulare di D.M. Il motivo principale di questa decisione è stato individuato nella mancanza di motivazione e nel mancato collegamento tra il telefono cellulare e le finalità dimostrative del decreto di sequestro. Questa scelta ha portato all’accoglimento del ricorso presentato dal penalista Gaetano Aufiero, difensore di D.M., sospettato di avere ricevuto in anticipo le domande per un concorso per un posto di agente della Polizia locale.

L’avvocato Aufiero ha presentato un’istanza di distruzione della copia forense del cellulare di D.M., ottenendo l’annullamento del sequestro da parte della Corte di Cassazione. Questo potrebbe avere conseguenze anche sugli atti dell’inchiesta “Dolce Vita”. I magistrati del Tribunale del Riesame avevano confermato il sequestro, ma la difesa ha sollevato la nullità degli atti che hanno portato al nuovo provvedimento probatorio.

Durante l’interrogatorio di garanzia, l’ex sindaco Gianluca Festa ha dichiarato di aver inviato a D.M. delle domande scaricate da internet per un concorso a Brindisi, non per quello di Avellino. Tuttavia, ulteriori indagini dei carabinieri hanno dimostrato il contrario, confermando la corrispondenza tra il materiale ricevuto da D.M. e le prove effettuate a Palazzo di Città.

In conclusione, la decisione della Cassazione di annullare il sequestro del cellulare di D.M. è stata determinata dalla mancanza di motivazione e di collegamento tra il telefono cellulare e le finalità dimostrative del decreto di sequestro. Questo potrebbe avere ripercussioni sull’intera inchiesta in corso.

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