Il mondo della sicurezza informatica è stato messo in crisi da un black out, ma non per colpa dei temuti Dark Phoenix, bensì a causa di un semplice aggiornamento di un antivirus che ha mandato in tilt numerosi computer. Oggi, con tutto digitalizzato e salvato su una nuvola, siamo diventati schiavi dell’algoritmo, vulnerabili agli attacchi informatici.

Gli attacchi informatici possono assumere forme diverse, dal malware al phishing, dal DDoS all’accesso non autorizzato e agli attacchi man in the middle. Possono essere perpetrati da criminali informatici, hacktivisti, governi o insider, con conseguenze gravi per individui, aziende e governi.

Ken Thompson ha ragione nel sottolineare l’inadeguatezza del codice penale nel perseguire i criminali informatici. È importante agire per proteggere la sicurezza informatica e prevenire futuri attacchi che possono mettere a rischio la nostra vita digitale.

Articolo precedenteAllarme a Salerno: criticità nelle sedute operatorie ginecologiche
Articolo successivoIl coraggio di Boris Giuliano: la lotta contro Cosa Nostra a Palermo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui