Un imprenditore di Castellammare di Stabia, Adolfo Greco, è stato coinvolto in un’operazione di sequestro da parte dei Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Greco, attualmente imputato per concorso esterno al Clan dei Casalesi.

Secondo l’accusa, Greco avrebbe aiutato i Casalesi a riprendersi un’azienda confiscata, inducendo gli organi di amministrazione di una società lattiero-casearia a revocare la concessione per la distribuzione in esclusiva dei propri prodotti ad un’impresa legata alla fazione Zagaria e a assegnare una nuova concessione ad una società neo-costituita sempre riconducibile al medesimo gruppo.

Durante un blitz anticamorra precedente, a Greco erano stati sequestrati oltre 2,7 milioni di euro in contanti, trovati nella sua abitazione. L’imprenditore ha dichiarato che parte di quella somma derivava dai risparmi accumulati negli anni e parte da attività di evasione fiscale. Tuttavia, gli approfondimenti economico-patrimoniali hanno rivelato una sproporzione tra il denaro sequestrato e i redditi dichiarati da Greco e dalla sua famiglia negli anni precedenti.

Per questo motivo, l’intero importo è stato sottoposto a vincolo nel processo penale. Greco, che in passato era stato considerato legato al boss Raffaele Cutolo, è stato assolto in appello dopo una condanna in primo grado a 8 anni. La vicenda continua a tenere banco nel panorama giudiziario e antimafia della provincia di Napoli.

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