Il Tribunale per le misure reali di Avellino ha confermato il decreto di sequestro preventivo e per equivalente per 1.894.000 firmato dal pm della Procura della Repubblica di Avellino Vincenzo Russo nei confronti del commercialista Pasqualino Vuolo e di altri indagati per malversazione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio. Le indagini sono scaturite da una segnalazione di operazioni sospette della Uif della Banca d’Italia, riguardanti il Fondo di Garanzia previsto per le piccole e medie imprese. Questo fondo, di circa due milioni e centomila euro, avrebbe dovuto servire per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature per realizzare presidi medici nelle aziende clienti. Tuttavia, dalle verifiche delle Fiamme Gialle è emerso che il denaro è stato trasferito ad altri soggetti attraverso diverse operazioni bancarie, senza alcuna giustificazione legata alle opere previste dal finanziamento.

I familiari di Vuolo sono stati coinvolti nell’utilizzo illecito di questi fondi, con assegni versati per l’acquisto di un immobile e altre spese, come consulenze, acquisto di auto di lusso, orologi e una barca, arredi e persino una vacanza all’estero. Le accuse sono pesanti e coinvolgono diversi soggetti che avrebbero agito in concorso con il commercialista.

Il Riesame di Napoli ha parzialmente accolto la richiesta dei difensori di Vuolo, attenuando la misura cautelare nei confronti del professionista dal carcere ai domiciliari. Resta comunque la gravità delle accuse e la necessità di fare piena luce su questa presunta truffa ai danni dello Stato e delle imprese coinvolte.

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