Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha recentemente denunciato gravi carenze nel carcere di Avellino durante una sua visita. La situazione è allarmante, con la mancanza di ben 100 agenti di polizia penitenziaria su 188 previsti, causando turni massacranti e mettendo a rischio la sicurezza all’interno della struttura.
La carenza di personale riguarda anche il settore sanitario e sociale, con gravi ripercussioni sull’assistenza ai detenuti, in particolare a quelli psichiatrici. Le condizioni di vita all’interno del carcere sono inaccettabili, con detenuti che lamentano la mancanza di acqua per diverse ore e la negazione del diritto all’affettività e alla genitorialità, a causa della mancanza di personale per permettere incontri con i figli minori.
Le detenute del reparto femminile hanno denunciato la precarietà delle loro condizioni, con la mancanza di docce in cella e la presenza di plexiglas alle finestre. Il Garante ha sollecitato l’assunzione immediata di più personale, garantendo il diritto alla salute, servizi adeguati per i detenuti tossicodipendenti e il rispetto del diritto all’affettività.
Ciambriello si è impegnato a organizzare la “festa della famiglia” per promuovere il diritto all’affettività tra detenuti, figli e familiari, e ha annunciato che si adopererà per risolvere le criticità evidenziate. La situazione del carcere di Avellino richiede un intervento urgente da parte delle autorità competenti per garantire condizioni di vita dignitose e sicure per tutti i detenuti.