Dopo un anno di indagini, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino sono riusciti a arrestare la pericolosa banda di rapinatori che aveva seminato il terrore nei comuni di Atripalda e Grottaminarda, in provincia di Avellino. I quattro malviventi, tre serbi e un napoletano, erano responsabili di violente rapine in villa con sequestro di persona, agendo con una ferocia simile a quella dei protagonisti di “Arancia Meccanica”.
Le indagini, condotte con grande determinazione e precisione, hanno portato all’identificazione e all’arresto dei responsabili di due crimini particolarmente efferati. A Atripalda, la banda aveva fatto irruzione nella casa del farmacista Capozzi, sequestrando e picchiando i familiari prima di derubarli. A Grottaminarda, l’imprenditore Calò era stato vittima dello stesso modus operandi: sequestro, violenza e rapina.
Ma l’operazione dei Carabinieri non si è fermata ai quattro arresti. Altre due persone sono indagate a piede libero, tra cui il titolare di un’agenzia di noleggio auto e un intermediario che avrebbe facilitato il noleggio delle macchine utilizzate per i crimini. Si sospetta anche il coinvolgimento di basisti locali, ancora non identificati.
I rapinatori, definiti “violenti e senza scrupoli” dai Carabinieri, non esitavano a colpire persone indifese, come anziani e bambini. Grazie alla collaborazione tra diverse autorità giudiziarie e all’utilizzo di un sistema di videosorveglianza ad ampio raggio, le indagini sono riuscite a identificare e catturare i membri della banda uno ad uno.
L’arresto di questi pericolosi criminali rappresenta un successo per le forze dell’ordine e offre un senso di sicurezza alla comunità di Avellino, che ora può dormire sonni più tranquilli sapendo che i responsabili di queste violente rapine sono stati portati davanti alla giustizia.