Il lavoro di due giunte comunali, quelle che si sono succedute negli ultimi anni alla guida di Palazzo San Giacomo, è al centro dell’attenzione della Procura di Napoli. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la catena delle eventuali responsabilità legate alla tragedia avvenuta lunedì scorso nella Vela Celeste. Tre cittadini morti, una dozzina di feriti, tra cui sette bambine in ospedale: un dramma che ha scosso la città.

Le accuse sono gravi: disastro, omicidi e lesioni plurime. Si tratta di reati colposi, che presuppongono negligenza e imperizia nella gestione della cosa pubblica. La Procura sta indagando sulle presunte omissioni di chi aveva il compito di garantire la manutenzione ordinaria della Vela Celeste, una struttura destinata a rimanere in piedi nonostante il degrado evidente.

Un documento del 2016, relativo al progetto di rigenerazione urbana della Vela Celeste, mette in luce i problemi legati alla manutenzione della struttura. La Procura ha nominato un consulente tecnico per verificare le cause del crollo del ballatoio e sta cercando di capire se ci siano eventuali legami tra i lavori di riqualificazione in corso e l’incidente.

Il sindaco di Napoli ha assicurato che sono stati messi in campo tutti gli interventi possibili per garantire la sicurezza della struttura, ma la Procura sta indagando sulle scelte amministrative adottate durante le due ultime esperienze amministrative della città.

La tragedia della Vela Celeste ha riportato l’attenzione sui problemi di manutenzione e sicurezza che affliggono la città. I cittadini che hanno vissuto in condizioni critiche nella Vela ora attendono che la verità venga alla luce e che vengano individuate eventuali responsabilità per quanto accaduto.

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