“Non ci abbandonate”: l’appello di Giovanna Abbruzzo, zia delle bimbe salvate nella Vela Celeste

Giovanna Abbruzzo è la zia di quattro delle bimbe salvate tra le lastre di metallo nella Vela Celeste, tra cui Patrizia, la piccola di 7 anni con il quadro clinico più grave. Dopo il dramma vissuto, la paura maggiore di Giovanna è che l’attenzione mediatica possa calare e le famiglie delle vittime tornino nel silenzio e nell’abbandono in cui erano prima della tragedia.

Dopo il crollo nella Vela Celeste, Giovanna ha perso suo fratello e sua madre, mentre altri due fratelli sono ricoverati in ospedale. Ogni giorno spera che le loro condizioni migliorino e si preoccupa particolarmente per le piccole nipoti sopravvissute all’incidente. La famiglia cerca di restare unita e di aiutarsi reciprocamente, ma chiede anche aiuto alle istituzioni per affrontare le difficoltà future.

Giovanna ringrazia chiunque stia contribuendo a sostenere gli sfollati e le famiglie delle vittime, ma sottolinea che saranno necessarie molte spese per le cure e le terapie dei parenti feriti nel crollo. Le piccole sopravvissute hanno subito un trauma importante e hanno bisogno di supporto per superarlo.

La famiglia di Giovanna non tornerà mai più a vivere nella Vela Celeste, e chiede un aiuto concreto e immediato per trovare una sistemazione sicura per accogliere le bimbe sopravvissute. Hanno lanciato una raccolta fondi e chiedono l’aiuto del sindaco di Napoli e delle istituzioni per affrontare questa situazione difficile.

Giovanna esprime anche rabbia per quanto accaduto, convinta che le vibrazioni dei lavori di riqualificazione della Vela possano aver causato il crollo. Sottolinea inoltre il ritardo dei soccorsi dei Vigili del Fuoco e ringrazia il coraggio di suo marito e degli altri abitanti di Scampia che hanno contribuito al salvataggio delle vittime.

In questo momento di dolore e difficoltà, la famiglia di Giovanna chiede solidarietà e sostegno per affrontare insieme le conseguenze di questa tragedia e per garantire un futuro migliore alle bimbe sopravvissute.

Articolo precedenteSangue a Napoli
Articolo successivoLibero a Napoli: la decisione del giudice sul caso Belaeff

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui