Ottantuno anni fa, il 9 settembre 1943, si verificò un evento storico di grande importanza: l’operazione “Avalanche”, quando le truppe anglo-americane sbarcarono a Maiori e invasero il Valico di Chiunzi. Questo avvenimento segnò l’inizio di un periodo tumultuoso durante la Seconda Guerra Mondiale, con la firma dell’armistizio di Cassibile che pose fine all’alleanza italo-tedesca.

Le truppe alleate si insediarono a Maiori, occupando Palazzo Mezzacapo e allestendo accampamenti lungo il lungomare. Gli ospedali vennero allestiti nei giardini pubblici e nella chiesa di San Domenico. I cittadini cominciarono a familiarizzare con gli americani e gli inglesi, che si impegnarono in attività di sorveglianza e rifornimento.

L’operazione “Avalanche” non fu una passeggiata, come testimoniato dal colonnello Dammer che ricordò la forza non indifferente delle truppe nemiche. Tuttavia, grazie alla conquista del Valico di Chiunzi e all’eroismo di uomini come il capitano Emil “Doc” Schuster, si crearono le premesse per la vittoria nella battaglia di Salerno.

Ottantuno anni dopo, nel 1993, una rappresentanza di Rangers tornò a Maiori per ricordare quei giorni drammatici. Il colonnello Herman Dammer, il capitano R. Noli Dyl e il sergente Carlo Harrison Lehmann rievocarono con commozione i fatti e i personaggi di quell’epoca.

L’operazione “Avalanche” rimane un importante capitolo della storia di Maiori e del Valico di Chiunzi, un momento di sacrificio e coraggio che ha contribuito alla liberazione dell’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.

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