Nel mese di aprile dell’anno scorso, quattro individui si resero protagonisti di un brutale pestaggio ai danni di un agente municipale in servizio nel Comune di Napoli. Tutto è iniziato a causa di una discussione su un sorpasso, che ha portato a un’aggressione violenta sulla Domiziana, a Varcaturo, di fronte a numerosi automobilisti terrorizzati.

La polizia è riuscita a identificare i colpevoli grazie a un video diffuso dal deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. “Ora ci aspettiamo che i tre rimangano in galera per un po’, soprattutto quello che sembra essere un rampollo di una famiglia di camorristi. Questa gente si sente libera e in dovere di picchiare brutalmente una persona per motivi futili”, ha dichiarato Borrelli. “Dalle azioni che hanno compiuto si vede che non sono certo dei principianti in questo ‘settore’. Deve sempre finire con una tragedia, e fortunatamente questa volta non è stato così, per creare un po’ di clamore”.

C.M., figlio di un defunto boss di Villaricca, e i suoi complici sono stati condannati oggi in primo grado. M., 28 anni, P.S. di 36 anni e T.S. di 20 anni, risiedono tra Giugliano e Villaricca. Nel 2005, il fratello di S. è stato brutalmente ucciso a soli 14 anni da una gang di giovani criminali. Quattro anni dopo, nel 2009, è stato il turno di V., il fratello gemello di C., che si è tolto la vita a soli 13 anni. Volto noto alle forze dell’ordine, in passato è stato indagato per tentato omicidio ed estorsione.

A soli 21 anni, è stato accusato di aver sparato a un pregiudicato di Acerra dopo una lite nata per un debito non saldato di 60mila euro. Nel pomeriggio è stata emessa la sentenza di primo grado davanti al gup del tribunale di Napoli Nord, Mariangela Guida. Il giudice ha condannato C.M. a 3 anni di reclusione; gli altri tre imputati, T.S., P.S. e P.S., hanno ricevuto invece una condanna di 2 anni e 4 mesi ciascuno. M. junior è stato posto agli arresti domiciliari, potendo così lasciare il carcere di Poggioreale. “Purtroppo temo che con questi soggetti la rieducazione sia quasi impossibile. Quindi, quanto più resteranno in galera, tanto meglio sarà”, ha dichiarato Borrelli.

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