Un uomo di 35 anni di Sarno è stato condannato in via definitiva a un anno e quattro mesi di reclusione per aver viaggiato su uno scooter rubato, al quale era stata applicata la targa di un altro veicolo appartenente al fratello. Il ricorso presentato in Cassazione è stato rigettato, confermando la sentenza di secondo grado che ha riqualificato l’accusa da ricettazione a furto in abitazione.
Secondo le indagini e il dibattimento, è emerso che lo scooter era stato rubato da un’area condominiale e il giorno successivo è stato rinvenuto nelle disponibilità dell’imputato. Quest’ultimo è stato fermato dalla polizia mentre guidava il ciclomotore rubato, che presentava la targa del veicolo del fratello. Nonostante la difesa abbia contestato la riqualificazione del reato e i presunti vizi di motivazione dei giudici d’appello, la condanna è stata confermata.
La difesa ha sostenuto che l’imputato non aveva consapevolezza dell’origine illecita dello scooter, in quanto non possedeva le competenze tecniche per accorgersi che parte del veicolo era stata rubata e montata su quello del fratello. Tuttavia, per i giudici, le sentenze emesse sono coerenti e sufficientemente motivate per confermare la condanna.
Così, l’uomo è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione e a una multa di 400 euro. Il fratello, invece, è stato assolto dalle accuse.