Caos e violenze in corsia: sì all’arresto in differita

Il Governo italiano ha deciso di varare una nuova misura per contrastare gli episodi di violenza in ospedale e nelle strutture sanitarie: l’arresto in flagranza differita. Questa decisione segue l’esempio di quanto già avviene per i violenti nel calcio. In pratica, chi commette atti di violenza potrà essere arrestato anche a distanza di diversi giorni dall’episodio.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato questa novità al termine di un incontro con gli ordini professionali della sanità a Roma. Secondo il ministro, l’arresto in flagranza di reato anche differito rappresenta lo strumento più utile per contrastare un fenomeno inaccettabile che vede il personale sanitario essere spesso vittima di aggressioni.

La decisione del Governo è stata accolta positivamente da diverse associazioni, tra cui la Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) e la Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri). Queste organizzazioni hanno sottolineato l’importanza di investire non solo nella sicurezza delle strutture sanitarie, ma anche nel sistema sanitario nazionale e nel ruolo dei professionisti che vi operano.

Inoltre, la Fnomceo ha proposto l’attivazione di sistemi di controllo di sicurezza all’ingresso delle strutture sanitarie, come scanner, metal detector e videocamere, per garantire maggiore sicurezza al personale e ai pazienti.

In un momento in cui le aggressioni agli operatori sanitari sono in aumento, è fondamentale adottare misure concrete per garantire la sicurezza di chi lavora nel settore della sanità. L’arresto in flagranza differita potrebbe rappresentare un passo importante nella lotta contro questo fenomeno, ma è necessario anche un cambio di mentalità e una maggiore attenzione alla prevenzione.

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