San Felice a Cancello ha vissuto sedici giorni di angoscia per una tragedia che rimarrà impressa nella memoria dei suoi abitanti e non solo, impossibile da cancellare. Il ritrovamento del corpo di Giuseppe Guadagnino, 42 anni, nella cava Giglio ha portato sollievo e dolore al tempo stesso. Vittima insieme alla madre Agnese Milanese della frana causata dall’alluvione di due settimane fa, Giuseppe è stato recuperato in uno stato di avanzata decomposizione, a un chilometro di distanza dal veicolo su cui viaggiava con la madre. Il sindaco Emilio Nuzzo, visibilmente commosso, ha annunciato che la Procura di Santa Maria Capua Vetere aprirà un’indagine per duplice omicidio colposo. La comunità si stringe attorno alla famiglia, pronta a dare tutto il supporto necessario. Il parroco don Mimì Pirozzi, costantemente presente, si prepara a celebrare le esequie insieme al vescovo Di Donna. L’intera Valle di Suessola condividerà il lutto. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Paolo Massimi, ha coordinato le operazioni di recupero con grande determinazione, utilizzando mezzi innovativi. Ora, mentre si preparano i funerali di madre e figlio, il sindaco Nuzzo sottolinea l’importanza di prevenire simili tragedie, chiedendo interventi immediati per garantire la sicurezza della cittadina. La nota inviata dal Consorzio idrico Terra di Lavoro evidenzia la necessità di investimenti per riparare il sistema fognario. San Felice a Cancello si prepara a piangere le vittime, ma anche a guardare al futuro con speranza, consapevole che la solidarietà e la collaborazione sono fondamentali per affrontare le sfide che verranno.

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