Carmela Santi Castellabate Abusi edilizi nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Ad avanzare le contestazioni sino stato i carabinieri forestali, che hanno effettuato dei controlli in località Alano di Castellabate. Qui i militari hanno scoperto la realizzazione di uno scavo lungo 48 metri per una profondità di un metro. Presenti all’interno dei tubi prefabbricati in calcestruzzo finalizzati a convogliare le acque piovane in un vallone. Un’opera realizzata in parte in area C2 e in parte in area D del Parco in assenza delle autorizzazioni a del necessario nulla osta dell’Ente Parco. Dopo la segnalazione dei carabinieri agli uffici competenti del Parco per l’opera abusiva lancio realizzazione era ancora in corso è scattato l’ordine di ripristino dei luoghi con il completo interramento dello scavo. In caso contrario il Parco procederà in danno. Quello di Castellabate é solo l’ultimo in ordine di tempo di abuso edilizio scoperto e denunciato dai carabinieri forestali al ai vertici del Parco. Nei giorni scorsi un nuovo ordine di abbattimento era scattato a Marina di Pisciotta. Qui i carabinieri del Parco della locale stazione avevano accertato la realizzazione di un percorso pedonale di circa dodici metri di lunghezza per un metro di larghezza. Lo stesso era stato realizzato in cemento, con proseguimento nell’alveo del Vallone San Mercurio per alcuni metri. Solo due giorni prima un provvedimento simile aveva riguardato località Infreschi. Ad accertare le irregolarità in questo caso sono stati i carabinieri del Parco, stazione di San Giovanni a Piro. Durante un sopralluogo in una azienda agricola avevano accertato la realizzazione di un porticato di circa 5 metri per tre completamente pavimentato e copertura a falda inclinata composta da due pilastri in muratura, l'ampliamento di un preesistente manufatto con ulteriore volume destinato a bagni, centralina di impianti e deposito, la creazione una superficie coperta destinata a banco bar e opere di sistemazione e di pavimentazione esterna.

Le autorità hanno sequestrato un maneggio di cavalli nel Salernitano dopo aver scoperto che l’attività era svolta in assenza di titoli autorizzativi. I militari del Nucleo Carabinieri Parco di Casal Velino insieme a quelli del reparto Carabinieri Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano hanno individuato un’area di circa 15mila metri quadrati ad Ascea, vicino al torrente Fiumarella, dove erano state realizzate opere edilizie senza autorizzazioni.

Tra le strutture illegali trovate c’era un paddock con un percorso ad ostacoli di circa 1200 metri quadrati. I responsabili sono stati deferiti all’autorità giudiziaria e l’intera area è stata posta sotto sequestro. La zona interessata è di particolare valenza ambientale, rendendo ancora più grave la violazione del Testo unico in materia edilizia.

Questo intervento delle forze dell’ordine dimostra l’importanza del rispetto delle normative in materia di edilizia e tutela ambientale. Sono necessarie autorizzazioni e controlli per garantire la corretta gestione del territorio e la salvaguardia degli ecosistemi. Solo rispettando le regole si può preservare il nostro patrimonio naturalistico per le generazioni future.

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