La fuga del personale sanitario negli ospedali pubblici della provincia di Caserta sta mettendo a dura prova il sistema sanitario locale. I reparti di pronto soccorso sono particolarmente colpiti da questa emorragia di professionisti, che preferiscono cercare rifugio nelle strutture private.
Le cinque strutture più colpite sono gli ospedali pubblici di Caserta, Aversa, Marcianise, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese, dove il servizio di emergenza è al collasso. La mancanza di medici e infermieri costringe quelli rimasti a turni estenuanti, aggravando una situazione già critica. Anche il pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castelvolturno risente di questa crisi.
Oltre alla carenza di personale, un altro problema è la scomparsa dei presidi fissi di polizia negli ospedali, a causa della stessa mancanza di personale. Questa assenza ha portato a un aumento delle aggressioni ai danni del personale sanitario, costretto a fronteggiare non solo le emergenze mediche ma anche la rabbia dei pazienti e dei loro familiari.
Le aggressioni non sono rare: spesso gli utenti reagiscono con violenza a causa dei lunghi tempi di attesa. La situazione è drammatica, come dimostra il caso di Piedimonte Matese, dove un paziente ha atteso dieci ore prima di essere visitato. Ospedali come quello di Santa Maria Capua Vetere, chiuso ‘temporaneamente’ da anni, lasciano intere zone senza assistenza d’emergenza.
I concorsi pubblici per l’assunzione di nuovi medici non riescono a coprire il fabbisogno reale. La carenza di personale è il principale fattore che sta portando alla crisi del sistema sanitario pubblico casertano. Il personale è allo stremo e i cittadini devono affrontare attese interminabili per ricevere cure mediche.
Nonostante gli sforzi del personale sanitario, la situazione sembra destinata a peggiorare, con pochi segnali di miglioramento all’orizzonte. La sanità locale è in ginocchio e urge trovare soluzioni per affrontare questa grave crisi.
