Il caso di sottrazione di un figlio undicenne da parte di una donna straniera a Avellino ha finalmente trovato una conclusione con la sentenza della Corte d’appello di Napoli. La donna, che aveva deciso di portare via il bambino da suo padre senza il consenso del Tribunale, è stata condannata a undici mesi di reclusione e al risarcimento dei danni al marito.

La vicenda risale al 2016, quando la donna russa, sposata con un architetto di Avellino, decise di portare via il figlio a Milano senza il consenso del padre. Nonostante anni di cause legali e battaglie in tribunale, la donna ha continuato a ostacolare i diritti genitoriali del marito, fino alla condanna definitiva della Corte d’appello di Napoli.

L’avvocato Mario di Salvia, rappresentante del marito, è riuscito a dimostrare la colpevolezza della donna e a ottenere giustizia per il padre del bambino. La sentenza della Corte d’appello conferma che la donna ha volontariamente commesso il reato di sottrazione di minore e ha violato i diritti di visita del padre.

Questa vicenda dimostra l’importanza di rispettare le decisioni dei tribunali e di non agire in autonomia per farsi giustizia da sé. La legge va rispettata e le controversie familiari vanno risolte nel rispetto dei diritti di entrambi i genitori e del benessere del bambino.

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