L’Alto Calore ha deciso di costituirsi parte civile contro gli ex vertici della società di Corso Europa, in seguito alle indagini condotte sul primo filone dei corsi fantasma organizzati all’interno dell’ente.

La decisione del Gup del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio, è attesa per domani per i tredici indagati, tra cui Michelangelo Ciarcia e Pantaleone Trasi, amministratore unico e dipendente addetto alla segreteria del presidente dell’Alto Calore. Le richieste di rinvio a giudizio sono state firmate dai pubblici ministero Luigi Iglio e Vincenzo Russo.

Nella precedente udienza è stata formalizzata la richiesta di costituzione di parte civile della società, accettata in relazione ai capi d’accusa di peculato. L’Alto Calore ha scelto di costituirsi contro gli ex vertici della società, rappresentata dall’amministratore unico Antonello Lenzi.

Il gip del tribunale di Avellino ha firmato la sospensione dall’esercizio per 12 mesi nei confronti di Michelangelo Ciarcia e Pantaleone Trasi, accusati di indebita compensazione, peculato, fatturazione inesistente e false comunicazioni sociali. Anche Raffaele Castagnozzi e Gerardo Santoli sono stati indagati per il ruolo svolto nell’organizzazione dei corsi di formazione mai frequentati dai dipendenti dell’Alto Calore.

Le richieste di misure cautelari sono state rigettate dal gip, che ha ritenuto necessaria la sospensione dall’esercizio per Ciarcia e Trasi. La decisione finale sarà presa domani durante l’udienza.

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