Il recente annullamento di due ordinanze di custodia cautelare nei confronti dell’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha sollevato molte domande sulle motivazioni dietro questa decisione. In attesa delle motivazioni ufficiali da parte dei giudici della Corte di Cassazione, ci sono diverse ipotesi che si profilano.
Da un lato, c’è la possibilità che il doppio annullamento sia legato al tema delle esigenze cautelari. La difesa di Festa, guidata dagli avvocati Luigi Petrillo e Dario Vannetiello, ha affrontato in modo dettagliato questo aspetto e ha ottenuto un risultato positivo con il ricorso “per saltum”, una mossa che ha sorpreso molti per la sua efficacia.
Dall’altro lato, c’è la questione delle intercettazioni e della loro inutilizzabilità. La difesa ha sollevato dubbi sulla legittimità di alcune intercettazioni autorizzate dal Gip, sottolineando possibili violazioni procedurali che potrebbero influenzare diversi capi di imputazione.
Inoltre, la difesa ha contestato anche le esigenze cautelari del ricorso “per saltum”, sottolineando che non ci sono elementi recenti che giustifichino la custodia cautelare nei confronti di Festa, visto che non ci sono stati comportamenti inquinanti da parte dell’ex sindaco negli ultimi mesi.
Insomma, la vicenda giudiziaria che coinvolge Gianluca Festa è ancora piena di incertezze e di punti da chiarire. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione nelle prossime settimane, quando la Procura della Repubblica avvierà il processo nei confronti di Festa e degli altri indagati coinvolti. Resta da capire se le argomentazioni della difesa saranno sufficienti a ribaltare le accuse e a dimostrare l’innocenza dell’ex sindaco di Avellino.