Il tragico suicidio del detenuto nigeriano John Ogais nel carcere di Ariano Irpino ha sollevato interrogativi sul sistema carcerario italiano. Ogais, afflitto da gravi problemi psichici, ha trovato la morte dopo aver appiccato il fuoco nella sua cella e aver aggredito quattro agenti. Il suo caso non è isolato: nove persone si sono tolte la vita nelle carceri campane quest’anno, mentre il suicidio in carcere è diventato il 71esimo in Italia.
Il garante regionale per i diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, ha sottolineato come il suicidio in carcere rappresenti un fallimento del sistema punitivo dello Stato e metta in luce l’inadeguatezza delle strutture carcerarie nel gestire i disagi dei detenuti. Il garante provinciale Carlo Mele ha denunciato la presenza di detenuti psichiatrici negli istituti penitenziari della provincia di Avellino e ha chiesto un maggiore supporto sanitario per affrontare questa emergenza.
La situazione nelle carceri irpine è critica, con troppi detenuti e un personale non adeguatamente formato per gestire i casi di salute mentale. Le organizzazioni sindacali chiedono interventi immediati per migliorare le condizioni all’interno delle carceri e prevenire ulteriori tragedie come quella di John Ogais. È necessario agire con urgenza per garantire la sicurezza e il benessere di detenuti e operatori carcerari.

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