Il clan Fabbrocino, così gli eredi avevano riorganizzato la cosca dopo la morte del padrino
Il clan Fabbrocino è un’organizzazione criminale ben strutturata che ha saputo mantenere la propria organizzazione anche dopo la scomparsa del padrino Mario ‘o gravunar nel 2019. Nonostante la perdita del fondatore, il clan è riuscito a rimanere attivo grazie alla presenza di figure di spicco che hanno continuato a gestire gli affari illeciti con precisione e determinazione.
Il nuovo organigramma del clan si è basato sulle figure di rilievo che hanno operato per anni nell’ombra, gestendo con abilità gli affari del sodalizio tra Palma Campania e San Gennaro Vesuviano. Questa struttura gerarchica ha permesso al clan di mantenere il controllo sulle attività illecite, grazie anche al clima di omertà e alle connivenze presenti sul territorio.
Le figure di spicco all’interno del clan includono Biagio Bifulco, responsabile delle azioni criminali e del coordinamento delle attività illecite, Mario Fabbrocino, coordinatore del sodalizio e responsabile delle riunioni, e Michele La Marca, incaricato del monitoraggio delle attività da sottoporre a estorsione nel settore dell’edilizia.
L’operato del clan Fabbrocino è stato oggetto di un’inchiesta che ha portato all’arresto di diverse persone e all’iscrizione di altre sul registro degli indagati. Le accuse vanno dall’associazione di tipo mafioso all’estorsione, al trasferimento fraudolento di valori. Tutti i reggenti del clan sono ora nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia, dimostrando che la lotta contro la criminalità organizzata è ancora una priorità per le autorità competenti.