Un detenuto del carcere psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, 3 marzo 2013. ANSA/MAURIZIO DEGL' INNOCENTI

Dopo 25 anni di reclusione, il boss della Camorra di Sant’Anastasia, Aniello Anastasio, è stato posto agli arresti domiciliari. Questa decisione inaspettata è stata presa dal magistrato di sorveglianza del tribunale di Milano, dopo che il capoclan ha trascorso gran parte della sua detenzione nel regime carcerario duro. Anastasio, condannato all’ergastolo, non potrà tornare in Campania, ma dovrà scontare la sua pena presso un nipote a Pavia. Il boss, noto come “‘o zio”, ha guidato per anni la cosca che dominava la zona vesuviana, estendendo la sua influenza fino al Lazio. Grazie alla sua presenza a Roma, ha potuto gestire il riciclaggio del denaro proveniente dai suoi traffici illeciti, coinvolgendo gruppi criminali calabresi, sudamericani e albanesi. Questa nuova forma di detenzione rappresenta un’attenuazione della pena per Anastasio, che potrà finalmente lasciare il carcere dopo un quarto di secolo dietro le sbarre.

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