Il gruppo originario di Cesa è stato sempre ritenuto affidabile dal super boss Francesco Schiavone Sandokan. Potrebbero aver avuto interessi, un peso sulla Pollio e sull’altro parcheggio, quello sottostante al monumento ai Caduti?

Il nome della famiglia Mazzara non è roba da poco. Si tratta di un gruppo tra i più attivi e tra più antichi nello svolgere la funzione di capizona del clan dei Casalesi con la delega diretta di Francesco Schiavone Sandokan e di chi successivamente al suo arresto lo ha sostituito, ossia suo cugino Francesco Schiavone Cicciariello, Nicola Panaro e il figlio del super boss, Nicola Schiavone.

Da anni si parla della loro presenza nel business dei parcheggi nella città di Caserta. Ma se una famiglia di Cesa arriva a Caserta, ossia in un territorio che tutto sommato il clan dei Casalesi ha sfruttato soprattutto tramite i colletti bianchi e non utilizzando uomini della propria “guardia reale”, ciò può accadere solo perché c’è stato un evento, un meccanismo di affiliazione familiare più o meno casuale.

Sarà compito della commissione d’accesso stabilire se i Mazzara abbiano svolto un ruolo nella gestione dei parcheggi a Caserta.

Lo scioglimento avviene se la commissione d’accesso, voluta dal ministero degli Interni che nel comune, nei suoi ingranaggi si sia registrata la presenza di soggetti collegati alla camorra o che ne hanno fatto gli interessi. Si tratta di un atto – lo scioglimento – con cui sempre il ministero degli Interni si prefigge l’obiettivo, da realizzare attraverso una commissione straordinaria che lo stesso dicastero manda, di eliminare, ripulire gli ingranaggi amministrativi in un anno e mezzo, massimo due.

Tutto questo prescinde assolutamente da possibili procedimenti e indagini giudiziarie. Il diritto penale è tutt’altra roba.

Gli interessi del clan rappresentano una variabile indipendente, che c’è oppure non c’è. Il fatto che un sindaco, un assessore, un dirigente, un funzionario possa essere stato o non stato avvicinato da elementi della criminalità o anche solo condizionato, si rappresenta, invece, come un fattore complementare, non decisivo.

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