NAPOLI. Marco Conte, un ex criminale che si è pentito e ha deciso di collaborare con la giustizia, ha fornito informazioni cruciali agli inquirenti sulla criminalità nell’area flegrea. La sua testimonianza ha portato alla luce dettagli su diversi omicidi, tra cui l’agguato mortale ad Antonio Ivone, attribuito a Massimiliano Esposito e Luigi Bitonto.

Conte ha anche raccontato di un tentativo di omicidio ai suoi danni da parte del gruppo criminale Rossi-Sorprendente, durante il quale è morto Carmine Legittimo. L’attentato, avvenuto nel giugno del 2000, ha segnato l’inizio di un conflitto tra i Rossi e il gruppo di Esposito.

Secondo le sue dichiarazioni, Conte è stato bersaglio di un attacco dimostrativo da parte dei Rossi, che volevano mostrare la propria forza a Esposito. Dario Esposito e Rodolfo Zinco sono stati identificati come gli attentatori, con quest’ultimo che ha sparato a Conte da un ciclomotore guidato da Dario Esposito.

Dopo l’attentato, Conte si è rifugiato presso l’abitazione di Massimiliano Esposito insieme ad altri affiliati al gruppo. È stato in quel momento che il colpo sparato verso di lui ha colpito fatalmente Carmine Legittimo. Conte ha rivelato di aver riconosciuto personalmente Dario Esposito come uno degli aggressori, mentre il “gemello” è stato identificato da un altro membro del gruppo.

Le testimonianze di Marco Conte sono state cruciali per le indagini sulla criminalità organizzata nell’area flegrea, portando alla luce dettagli sinora sconosciuti su omicidi e attentati. La sua collaborazione con la giustizia potrebbe essere determinante per portare alla luce la verità su numerosi crimini rimasti impuniti.

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