Napoli. Il controllo del rione Salicelle di Afragola e parte di Casoria è stato teatro di violenza e traffico di droga da parte del cartello emergente Sasso-Parziale. Il processo di primo grado scaturito dal blitz di dicembre scorso ha portato a trentuno condanne, per un totale di quasi tre secoli e mezzo di carcere.

I presunti capi del cartello, i giovani ras Giuseppe Sasso “’o nennillo” e Vittorio Parziale, rischiano 20 anni di carcere ciascuno. Altri membri del clan sono stati condannati a pene che vanno dai 3 anni e 4 mesi ai 20 anni di carcere. Dopo la requisitoria del pm, gli avvocati difensori hanno cercato di smontare le accuse.

Le indagini hanno rivelato le modalità operative del clan nella gestione delle attività illecite nelle aree di Afragola e Casoria, con il traffico di droga come principale fonte di guadagno. Il clan avrebbe avuto a disposizione numerose armi da fuoco, anche da guerra, per imporre il proprio dominio attraverso racket e rapine.

Il processo è stato rinviato al prossimo 29 ottobre, con la sentenza attesa entro fine dicembre. Le forze dell’ordine hanno svolto un’attività investigativa che ha portato alla luce l’operatività del gruppo camorristico, articolazione del clan Moccia, che operava ad Afragola e nel rione Salicelle.

Il controllo del territorio e il traffico di droga sembrano essere stati i principali obiettivi del clan Sasso-Parziale, con conseguenze drammatiche per la comunità locale. La Dda ha espresso preoccupazione per la presenza di armi da fuoco e per le azioni violente compiute dal cartello per imporsi nel territorio.

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