Il medico legale Pierluigi Vergineo ha presentato una nuova tesi durante il processo ai presunti autori di un duplice tentato omicidio avvenuto a Rotondi. Secondo Vergineo, il colpo inferto è stato un gesto difensivo e non omicidiario, partito dal basso verso l’alto. Ha sottolineato che la traiettoria della coltellata non poteva essere diversa per evitare danni ai polmoni e al pericardio. Inoltre, ha spiegato che raramente un omicidio si verifica con una sola ferita da taglio, suggerendo che non vi fosse l’intenzionalità di uccidere.
I difensori di Giuseppe Luciano e Concetta Esposito hanno cercato di smontare l’accusa di tentato omicidio presentando testimonianze che indicano la presenza dei due imputati in occasione di una festa di compleanno, dove il coltello utilizzato apparteneva a una delle vittime. Il Tribunale ha rigettato la richiesta di confronto tra testimoni, ritenendo sufficienti gli strumenti già a disposizione per valutare la credibilità delle dichiarazioni.
Nella prossima udienza, prevista per ottobre, si terranno le arringhe finali e si concluderà il processo di primo grado. Il medico legale Vergineo ha fornito una nuova prospettiva sulla dinamica del colpo inferto, mettendo in discussione l’accusa di tentato omicidio.