Il processo che avrebbe dovuto fare luce sulle responsabilità del “rampollo” Pietro Cerbone si è concluso con un’assoluzione. Il nipote del boss del clan Contini, Nicola Rullo “’o nfamone”, è stato scagionato dall’accusa di aver partecipato all’omicidio di una prostituta cinese avvenuto nel 2011 durante un tentativo di rapina. La difesa di Cerbone è riuscita a dimostrare la sua estraneità al delitto, mettendo in luce le discrepanze nei racconti dei collaboratori di giustizia e i mancati riscontri alle intercettazioni che lo coinvolgevano. Nonostante la richiesta di ergastolo da parte del pm, la Corte di assise ha dovuto assolverlo per mancanza di prove concrete.

Tuttavia, Pietro Cerbone resta detenuto per un altro procedimento. La vittima, Wu Shufen, fu trovata morta nella sua abitazione con numerose ferite multiple da taglio e da punta, dopo aver tentato di opporsi alla rapina di 230 euro. Gli autori materiali del delitto, Vincenzo Rubino e Lucio Di Ruberto, sono stati già condannati. Gli ultimi sviluppi investigativi avevano portato a raccogliere indizi di colpevolezza anche nei confronti di Cerbone, ma il suo coinvolgimento non è mai stato confermato dagli altri indagati per via dell’omertà legata alla famiglia Rullo.

A distanza di dieci anni, il coinvolgimento di Pietro Cerbone nel delitto rimane ancora un mistero.”

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