Un altro successo per la tutela del Parco Sommerso di Gaiola, dove l’impegno costante per la salvaguardia del mare continua a dare i suoi frutti. Venerdì mattina, una rete da pesca illegale lunga circa 200 metri è stata individuata e prontamente rimossa dai fondali dell’Area Marina Protetta.
Il sistema di sorveglianza del Parco ha permesso di intercettare un piccolo barchino con due uomini a bordo, intenti a calare una rete nei pressi del vertice sud della zona di riserva integrale, uno dei punti più protetti dell’intera area. La rete, priva di segnali in superficie, è stata scoperta e rimossa rapidamente dallo staff del parco, evitando il peggio. Grazie all’intervento tempestivo del personale, soltanto pochi pesci sono rimasti intrappolati e la maggior parte di essi è stata liberata vivi.
L’attività illegale è stata fermata sul nascere, grazie al costante presidio del territorio da parte del personale del Parco e delle forze dell’ordine. L’attrezzo da pesca illegale è stato subito sequestrato dalla Guardia Costiera, rappresentando un’altra dimostrazione delle sfide quotidiane nella lotta contro la pesca di frodo. “Per gli sciacalli del mare qui non c’è spazio,” sottolinea il direttore del Parco Sommerso di Gaiola, Maurizio Simeone, aggiungendo che il monitoraggio continuo e la collaborazione con le autorità rappresentano la migliore arma per proteggere questo prezioso angolo del nostro patrimonio marino.