Un’indagine condotta dalla Procura di Napoli nord ha portato alla luce una rete di corruzione che coinvolge amministratori, tecnici, politici e imprenditori nel Comune di Teverola. Il pm Cesare Sirignano ha chiesto gli arresti domiciliari per quindici indagati, tra cui l’ex sindaco Tommaso Barbato, attualmente vice del sindaco Gennaro Caserta, e altri politici e imprenditori locali.

L’inchiesta si concentra principalmente sui permessi edilizi rilasciati per la realizzazione del Parco Iris, un progetto abitativo privato considerato illegittimo. Il ruolo centrale sembra essere quello dell’ex sindaco Biagio Lusini, accusato di agire come mediatore tra amministratori, imprenditori e tecnici. Lusini avrebbe facilitato accordi illeciti tra le varie parti coinvolte, incluso il pagamento di somme di denaro a Barbato da parte di costruttori interessati.

Alcuni politici e amministratori, tra cui Barbato, sono accusati di aver seguito le direttive di Lusini per garantire il successo di progetti edilizi controversi. Gli indagati avranno l’opportunità di difendersi davanti al gip del Tribunale di Napoli nord, mentre l’amministrazione di Teverola si trova sotto una tempesta giudiziaria. Il sindaco Caserta, che conta tre indagati nella sua maggioranza, non ha ancora commentato pubblicamente sugli sviluppi dell’inchiesta.

La vicenda mette in luce il lato oscuro della politica locale e l’abuso di potere a fini personali. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali conseguenze avrà sull’amministrazione e sulla comunità di Teverola.

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