Gli operatori sanitari e gli agenti di custodia nelle carceri e nelle strutture di restrizione si trovano spesso ad affrontare situazioni di violenza e aggressioni. La recente approvazione di misure più restrittive da parte del Governo è certamente un passo avanti, ma secondo la Cisl è necessario fare di più.

Le aggressioni nei pronto soccorso, nelle carceri e nelle REMS sono purtroppo ancora una realtà diffusa, e la nuova legge potrebbe non essere sufficiente a fermare chi è già detenuto e non teme le conseguenze delle proprie azioni. Per questo motivo, la Cisl chiede un potenziamento del personale nelle strutture sanitarie e di vigilanza, al fine di garantire la sicurezza degli operatori.

La legge è certamente un passo nella giusta direzione, ma occorre un impegno concreto da parte delle istituzioni e delle autorità competenti per monitorare e proteggere gli operatori che quotidianamente affrontano situazioni di pericolo. Solo così si potrà garantire un ambiente di lavoro sicuro e sereno per tutti coloro che operano in queste strutture.

La Cisl ribadisce l’importanza di adattare le misure di sicurezza alle esigenze specifiche di ciascuna struttura, e invita le autorità a prendere seriamente in considerazione le richieste di potenziamento del personale e di maggiore tutela per gli operatori sanitari e di custodia. Solo così si potrà garantire un ambiente di lavoro sicuro e sereno per tutti.

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