Dopo l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura, Enrico Coscioni, direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, è stato colpito da una nuova misura cautelare: il divieto di dimora nel territorio comunale di Salerno. Questo provvedimento è stato adottato in relazione alle indagini che lo coinvolgono per presunte violazioni delle prescrizioni imposte dal divieto di esercizio della professione.

Coscioni era stato sospeso dall’esercizio della professione medica il 6 marzo scorso, insieme ad altri membri dell’equipe cardiochirurgica da lui diretta, in seguito al caso di Umberto Maddolo, deceduto dopo un intervento chirurgico. Tuttavia, secondo il procuratore della Repubblica, Coscioni avrebbe continuato a gestire il reparto di Cardiochirurgia nonostante l’interdizione. Le indagini hanno accertato che avrebbe continuato a impartire disposizioni riguardo la gestione dei pazienti, determinando i ricoveri e coordinando il personale sanitario. Questo comportamento ha reso necessario il suo allontanamento dalla struttura ospedaliera.

La vicenda ha suscitato reazioni nel panorama politico e sanitario locale, con Mario Polichetti, responsabile nazionale del comparto Sanità e Politiche sociali dell’Udc, che ha chiesto le dimissioni di Vincenzo D’Amato, attuale manager del “Ruggi”. Polichetti ha espresso la sua indignazione per la mancata rimozione di D’Amato nonostante le gravi circostanze.

Il malcontento crescente nell’ambito della sanità salernitana riflette la necessità di un cambiamento ai vertici del “Ruggi”, mentre la vicenda Coscioni continua ad essere oggetto di approfondimenti giudiziari e mediatici.

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