Vincenzo Pirozzi, un infermiere di 42 anni, è stato trovato impiccato nella sua casa a Bologna. Originario di Apollosa, Vincenzo viveva da anni nella città emiliana e lavorava nel reparto di medicina d’urgenza dell’Ospedale Maggiore. La sua morte ha scosso la comunità e ha sollevato dubbi sulle motivazioni che lo hanno spinto a compiere un gesto così estremo.

Il segretario regionale Fials, Alfredo Sepe, ha sottolineato che i lavoratori dell’ospedale Maggiore sono sottoposti a una continua pressione a causa della carenza di personale, dei doppi turni e dei carichi di lavoro ingestibili. Questo stress costante può generare ansia e depressione, aggiungendosi alle frequenti aggressioni che devono affrontare i professionisti della sanità.

Il sindacato Fials Emilia-Romagna ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto all’ispettorato del lavoro per denunciare le condizioni di lavoro dei professionisti della sanità. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bologna ha espresso vicinanza alla famiglia di Vincenzo, definendolo un collega, un amico e un professionista serio e preparato. L’Ordine ha anche chiesto ai cittadini e alle Istituzioni di prestare attenzione a questo tema e di unire le forze per valutare azioni congiunte finalizzate a prendersi cura di chi ci cura.

La morte di Vincenzo Pirozzi ha evidenziato la difficile situazione in cui si trovano molti operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni stressanti e a rischiare la propria salute mentale e fisica. È importante che la società nel suo insieme si impegni a migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti della sanità, riconoscendo il loro ruolo fondamentale e garantendo loro il supporto necessario per svolgere il loro lavoro al meglio.

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