Gli agenti della polizia scientifica hanno impiegato oltre due ore ieri mattina per prelevare le impronte sul cadavere recuperato nel fiume Calore. Il corpo, rimasto in acqua per almeno 15 giorni, aveva danneggiato i polpastrelli delle mani, rendendo il prelievo particolarmente complesso. Dopo i primi tentativi falliti sul greto del fiume, il corpo è stato trasportato in sala mortuaria per l’ulteriore step. È indispensabile identificare il corpo per procedere con l’autopsia e notificare ai familiari.
La Squadra Mobile sta ora esaminando le denunce di scomparsa nelle località attraversate dal fiume Calore e nei centri limitrofi. Il medico legale ha confermato che sul corpo non vi erano segni di violenza, ipotizzando che la causa della morte sia l’annegamento. Il ritrovamento del corpo è avvenuto alla contrada Scafa, dove un pescatore ha notato il cadavere nelle acque del fiume e ha dato l’allarme. Dopo un lungo recupero, il corpo è stato portato a riva.
Nonostante i due giubbotti indossati, il viso tumefatto e la mancanza di tatuaggi o segni distintivi rendono difficile l’identificazione dell’uomo, probabilmente straniero. Resta ancora un mistero ciò che è accaduto e il motivo per cui il corpo è finito nel fiume. Solo l’autopsia potrà fornire risposte certe su questa tragica vicenda.