Il processo di primo grado che coinvolge il gotha della camorra secondiglianese e la coppia “vip” Tina Rispoli-Tony Colombo a Napoli ha visto importanti colpi di scena durante l’udienza di ieri. Il presunto ras Vincenzo Di Lauro ha deciso di fare alcune dichiarazioni in videocollegamento, sostenendo di non aver ricostituito la cosca e di aver preso le distanze dai fratelli. Ha anche negato di essere coinvolto nel contrabbando di sigarette e di aver cercato di fare l’imprenditore.

Anche Tony Colombo e Tina Rispoli hanno respinto le accuse, cercando di chiarire la provenienza di una somma di denaro investita in un capannone legato al contrabbando. Rispoli ha sostenuto che si trattava di un pagamento per dei lavori edili mal realizzati, mentre Colombo ha dichiarato di aver cercato di aiutare un parente a uscire dal giro della criminalità organizzata.

La procura potrebbe avanzare richieste di pena molto severe nella prossima udienza, mentre la difesa cercherà di trovare delle falle nell’inchiesta. L’operazione dei carabinieri dello scorso ottobre ha portato all’arresto di 27 persone e al sequestro di beni per 8 milioni di euro, con accuse che vanno dal concorso esterno in associazione mafiosa alla violenza privata.

Le indagini hanno confermato la riorganizzazione del clan secondo una strategia moderna, rispettando le tradizionali regole imposte da Paolo Di Lauro. La camorra sembra evolversi, ma la giustizia è pronta a colpire duramente chiunque violi la legge.

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