I giudici del Tribunale del Riesame per le Misure reali di Avellino hanno respinto nuovamente il ricorso contro il sequestro di circa otto milioni di euro nella disponibilità personale dell’ex patron di Sidigas, Gianandrea De Cesare. La difesa aveva sottolineato la necessità di verificare i conti della Sidigas, alla luce del recupero di molte entrate emerse nel bilancio del 2022.
La decisione di rigettare il ricorso è stata presa dopo che la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio un provvedimento del Tribunale di Avellino che aveva respinto il ricorso contro il decreto di sequestro del pubblico ministero. Il difensore di De Cesare aveva sottolineato che i beni del cliente erano stati sottoposti a sequestro senza prima tentare l’esecuzione diretta sui beni della Sidigas, nonostante la società possedesse beni di valore superiore al doppio del credito in relazione al quale era stato disposto il sequestro.
La difesa aveva anche evidenziato che al momento dell’esecuzione della misura cautelare i conti correnti della società avevano un saldo positivo e che alcune somme non erano state sottoposte a sequestro. Nonostante ciò, erano stati sequestrati beni di De Cesare per un valore di oltre otto milioni di euro, senza considerare i beni sequestrabili direttamente.
La Corte di Cassazione ha ritenuto fondata la tesi della difesa e ha ordinato un nuovo esame da parte del Tribunale in merito alla legittimità del sequestro e alla situazione finanziaria della Sidigas. La vicenda tornerà dunque davanti ai giudici della Suprema Corte per ulteriori valutazioni.