AVELLINO- Dopo il deposito delle motivazioni dei giudici della VI Sezione della Corte di Cassazione nei confronti dell’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa, la domanda che tutti si pongono è: ora che succede? È stata una vittoria per Festa o per la Procura? Si tratta di un fatto giudiziario e non di una partita di calcio, quindi non è possibile stabilire chi abbia vinto. Tuttavia, dopo il deposito delle due sentenze della Cassazione, possiamo finalmente avere una risposta.

Il processo relativo all’inchiesta “Dolce Vita” proseguirà, dopo che è stata scartata l’ipotesi del giudizio immediato. I prossimi passaggi seguiranno il corso ordinario del giudizio, con la Procura che potrebbe concludere le indagini preliminari nei prossimi giorni. Sarà importante valutare le intercettazioni audio-video, che potrebbero essere parte della fase di “discovery” della chiusura delle indagini. Anche se i giudici non hanno affrontato direttamente la questione delle intercettazioni, la valutazione di tali prove sarà cruciale per il processo.

Le intercettazioni saranno al centro della dialettica processuale, con la questione della inutilizzabilità che potrebbe essere riproposta davanti al Gup e al Tribunale. È un aspetto che continuerà ad animare il dibattito processuale per un lungo periodo. Inoltre, la decisione della Cassazione potrebbe influenzare la prosecuzione del processo, con la possibilità di stralciare alcuni reati o di aggiungere nuove accuse.

È importante tenere presente che la valutazione dei reati contestati nella seconda ordinanza non è stata ancora affrontata dai giudici della Cassazione. Pertanto, il quadro dei reati nel processo potrebbe rimanere invariato. La fase dell’udienza preliminare e la scelta del rito da parte degli imputati saranno cruciali per il proseguimento del processo.

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